Ecco il bilancio di un decennio di sfrenata corsa al mattone:
* popolazione: + 1.200 abitanti pari a 350 nuove famiglie dal 2003;
* centinaia di case che aspettano inquilini/compratori, con un potenziale aumento della popolazione di altri 1.000/1.500 abitanti;
* i soldi incassati con gli oneri sono già stati spesi, anno dopo anno;
* mancano i servizi elementari: gli asili scoppiano (60 famiglie costrette a portare i bimbi fuori comune) e presto l’incremento demografico si trasferirà alle elementari e alle medie.
I conti non tornano!!
Perché è successo tutto questo?
Il meccanismo deleterio che consente ai comuni di finanziare le spese correnti con le entrate straordinarie (oneri urbanizzazione), la disponibilità di suolo agricolo e le scelte di chi ha amministrato hanno scatenato la speculazione edilizia e i suoi devastanti effetti: consumo di suolo a danno dell’agricoltura, dell’ambiente e del futuro della comunità, scomparsa del paesaggio… un paese irriconoscibile!! Il tutto senza adeguarei servizi alle esigenze di una crescente popolazione. Per anni ci hanno raccontano la favola bella delle tasse basse, ma adesso sempre più cittadini toccano con mano il rovescio della medaglia: c’era un prezzo da pagare, il sogno non era gratuito! Il territorio di S.Martino (2.427 ettari, pari a 6.283 campi padovani) è una risorsa che non cresce più. Per troppi anni la sua tutela è stata posta in secondo piano rispetto ad altre priorità: lo “sviluppo”, la crescita, la finanza.
San Martino Che Vogliamo dice:
√ Sì ad una nuova politica che considera il consumo sfrenato di suolo è una pratica pericolosa.
√ Sì agli investimenti nei servizi e nel sociale
Cambiare è possibile!
Trovate tutti i nostri volantini sotto il link ALBUMS, I VOLANTINI!
il livello dei nostri amministratori è ben riassumibile da una vecchia battuta sul fumo:
“da quando ho letto sul reader’s digest che il fumo fa male ho subito smesso di leggere il reader’s digest”
anni fa i nostri amministratori avevano messo delle centraline che rilavavano il livelo di inquinamento e una volta notato che eravamo sempre fuori dei limiti hanno ben pensato di eliminare il problema togliendo le centraline.
abbiamo un territorio contaminato e martoriato dal traffico pesante su tutto il suolo comunale visto che san martino è diventato una zona industriale a macchia di leopardo con le abitazioni tra un fulcro e l’altro.
abbiamo alcune piste ciclabili talmente belle che ci si sente più sicuri tra le macchine.
e amiano il parcheggio selvaggio in ogni sua forma e manifestazione, tanto multe non se ne vedono in giro.
la tattica adottata per far fronte ai problemi è quella dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia.